Un ateo a Medjugorje- pt. finale: niente madonna ma ho filmato un esorcismo.

Niente ambulanza, ci pensa Dio!

 

Ben ritrovati nell’ultimo episodio della mia avventura a Medjugorje. Si lo so, in quest’ultimo mese sono caduto in un vortice infinito di picundria cronica e non vi ho deliziato con il finale. Ma che volete…ho avuto da fare. Approfittando del mio stato di ebbrezza post Folk, un paio di amici mi hanno implorato di riportare in forma scritta tutti i deliri che stavo declamando tra la folla. Hanno detto che era per fare un gioco…e poi invece l’hanno esposto in consiglio comunale! Che figura…mi scuso ancora.  Scherzi a parte, torniamo al nostro viaggio. Dove vi avevo lasciati? Ah si, vi stavo raccontando dell’evidente distanza tra chiesa ufficiale e chiesa pagana ( dato che durante la messa ufficiale dei veggenti non ve ne fu ombra) e dell’imminente apparizione a cui avrei partecipato l’indomani. Quella mattina, o meglio quella notte, ci svegliammo alle 3 e mezzo con l’obiettivo di raggiungere il colle Podbro, il luogo dove la veggente accoglie “il messaggio della madonna” ogni 2 del mese alle 8:30 del mattino. Perché ci siam svegliati così presto? Forse non ci crederete, ma quell’impervio colle costellato da pietre aguzze inizia ad affollarsi già dalle 2 del mattino. Manco avessera ii a coglie aulive. Proprio come prima di un megaconcerto, ognuno bivacca in un posto quanto più vicino possibile al palco dove si esibirà l’artista. Zaini, teli mare e sacchi a pelo è tutto ciò che vien usato per occupare ogni piccolo angolo: c’è chi addirittura si mette a dormire “comodamente” su quegli spuntoni di pietra in pendenza, al buio tra l’altro e col rischio di farsi calpestare. Ma cosa sarà mai, per il cantant….ehm scusate il veggente che ti piace si fa questo ed altro. Noi sottovalutiamo la questione e ci dedichiamo al cammino per raggiungere la vetta, un cammino impegnativo viste le pietre e la quasi totale assenza di illuminazione. Ma suvvia questo luogo è sacro, Dio ci proteggerà no? Si si certo, infatti questo luogo è chiamato anche “la collina delle sparizioni”; non dai fedeli ovviamente, ma dalla stampa. Pare infatti che molta gente qui sopra si sia persa o peggio abbia perso la vita. Vi riporto il link di un blog che può sembrare non affidabile, ma riporta casi documentati da fonti giornalistiche attendibili: ( https://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/la-collina-delle-sparizioni.html ). Qui invece si parla addirittura di rapimenti di presunti satanisti: ( https://www.vanityfair.it/news/storie/15/10/27/le-sparizioni-di-medjugorje). Fatto sta che ad oggi il numero totale delle sparizioni non è ancora chiaro.  Ma non lasciamo che il dubbio contamini la nostra mente facendoci ragionare (direbbe il prete) e torniamo al nostro cammino. Una volta raggiunta la croce sulla sommità della collina, intervallata da stazioni tipo via Crucis, ci capita di incontrare vari gruppi di preghiera “incastonati” tra le rocce. Il prete che li accompagna celebra una specie di messa senza eucaristia radunando tutti intorno a sé, rievocando in me quei disegni di scarsa qualità sulle copertine dei libri del catechismo, raffiguranti un Gesù in mezzo ai bambini. Signore scanzena, che educazione esemplare che ho avuto. C’è chi addirittura cammina a piedi nudi sulle pietre appuntite per redimersi, o forse per apparire più puro possibile agli occhi del loro Dio e magari guadagnarsi un posto nell’Eden; chissà… forse pensano sia una specie di telepass per il paradiso. “Accettare il dolore per apprezzare la vita è come ingoiare un tizzone per apprezzare la pizza” diceva Caparezza…quindi che mangino carbone se proprio gli va. Ah e sempre a proposito del camminare scalzi è legato uno dei “prodigi” di cui vi parlavo la scorsa puntata: molta gente infatti millanta di non aver riportato nessuna ferita ai piedi passeggiando su quell’irto colle, e ciò secondo loro sarebbe un chiaro segnale divino. “Non mi son fatto niente su quelle pietre spinose, com’è possibile? Di sicuro c’è qualcosa lassù”. Ah si? Beh proviamo a rispondere con la logica:

(1 quante volte ti è mai capitato di camminare scalzo in mezzo alle pietre, in modo da poter affermare “camminando scalzi in un luogo non sacro, ci si ferisce sempre”? Probabilmente solo al mare, in particolare sulla spiaggia rocciosa di Mattinata considerando la “gigantesca” esperienza di vita di queste persone. Quindi direi non più di 10 volte all’anno, e ciò già riduce drasticamente la probabilità di ferirsi (là più che altro a mezzogiorno sulle pietre ti ci scotti, in quel caso vedi davvero la madonna).

(2 qual era la tua andatura e quale il tuo grado di attenzione? Certo se correvi senza nemmeno vedere dove mettevi i piedi, potevi ferirti…ma su quel colle nessuno si mette a fare jogging scalzo (chissà perché).

(3 quanta gente vive praticamente senza usare le scarpe? Certo, molte persone al mondo non possono permettersele ma ciò non nega l’esistenza di molte altre che volontariamente non ne fanno uso. E nemmeno si feriscono senza.

E potrei continuare all’infinito perché di esempi logici ce ne sono di infiniti, tuttavia ho una storia da portare a termine. Ricordate solo che per battere un cristiano in un qualsivoglia dibattito, non avete bisogno della scienza bensì della semplice logica. Anche un bambino possiede le qualità per sbugiardare un cristiano, tant’è che già da piccoli, cioè prima che le essenziali domande sul senso della vita invadano violentemente il nostro Io, ci mandano preventivamente al catechismo per vomitarci bugie su bugie, finchè esse non diventano verità di cui aver timore.  Sappiamo a memoria preghiere e comandamenti, non di certo la nostra costituzione.

E su questo si basa l’educazione dei bambini italiani, soprattutto nel meridione.

Ma ora torniamo a Medjugorje. Scendere da quel colle così affollato non fu facile: dovevi stare attento a non calpestare persone accampate e, man mano che ci avvicinavamo al luogo della presunta apparizione, i bivacchi aumentavano sempre di più, come i disoccupati nei centri scommesse. Il massimo che riesco a conquistare a circa 20 metri dalle transenne che costeggiavano “l’altare sacro” della veggente è un posto in piedi. Il problema è che sono ancora le 6:30 e mi tocca aspettare 2 ore, tuttavia riesco a farle passare in fretta osservando tutto ciò che stava accadendo intorno a me. Vari gruppi di preghiera da vari angoli del mondo, compreso i baresi di cui vi ho raccontato nell’episodio 1, intonano canti e preghiere alla madonna quasi rivaleggiando uno contro l’altro stile ultras allo stadio. L’obiettivo è farsi sentire quanto più possibile, non ponendo veramente attenzione alle divinità che si invocano. Un’altra scena triste va in atto all’arrivo della veggente verso le 8: molti gruppi zittiscono con fare maleducato chi stava ancora recitando il rosario…a quanto pare questa veggente Mirjana è più importante della madonna stessa. Beh pare proprio di sì, tant’è che la calca comincia a farsi sempre più burbera e spregiudicata tra pestate di piedi e spallate involontarie. Pareva di sta mmiezz a lu Folk con l’unica differenza che a spingerti non erano li buffuncielli ma li monache. La bionda Mirjana procedette nel percorso transennato accompagnata da una masnada di preti barbuti tra i quali però mancava il vicario ufficiale del Papa, Angelo de Donatis. Ciò non mi ha sorpreso, vi ho già raccontato che i veggenti a loro volta non si erano presentati alla messa ufficiale in Chiesa. E mi stupisco ancora una volta però su come questo non instilli nessun dubbio nei fedeli lì presenti. Certo se mi metto nei loro panni li capisco…stanno per vedere la famosissima apparizione! Spogliatomi del loro entusiasmo scopro con estrema delusione che l’apparizione non si vede ma “si sente”. Sì perché arrivate le 8:30, succede che cala il silenzio tombale su tutta la folla e la veggente Mirjana legge “un messaggio della madonna” pieno delle solite predicucce cristiane che non ricordo nemmeno. Per chi si ricorda del prodigio del“sole sfarsfallante” che accennavo la scorsa volta, beh non accade proprio nulla al sole…sarà forse perchè non ho preso le droghe giuste. Attenzione però, qualcosa succede. E per alcuni può essere inquietante: una volta sceso quel silenzio spettrale di cui sopra, 4-5 persone cominciano a ridere o piangere nervosamente come dei pazzi. Sbraitano, urlano e si gettano a terra in uno stato di trance improvviso. All’inizio io non riuscivo a vederne nemmeno uno (contate che lassù eravamo almeno in 5000) e mi alzavo in punta di piedi per scorgerne perlomeno le sagome. Intanto notavo che la maggioranza delle persone aveva gli occhi chiusi e la testa china, intenta a rispettare- mi sembra proprio il caso di dirlo- la performance teatrale della santona bosniaca, sempre per restare in tema di spettacolo ed intrattenimento. Quand’ecco che la vedo, una signora di mezza età accasciata a terra con attorno dei tizi che le mantenevano la testa mentre ella tossiva e urlava dimenandosi. La scena non mi rabbrividì, anzi mi stampò un sorriso a 32 denti in faccia mentre prendevo il cellulare per immortalare quel momento unico. Riesco a riprendere 14 secondi prima che un giovane mi fermi dando dei colpetti sul telefono: mi dice “that’s not respectful (non è rispettoso)”. Si certo, chissenefrega. Ci sono dei preti lì che addirittura stendono le mani urlando “vade retro, demonio” stile esorcismo (potete vedere uno di essi in primo piano); ciò mi sembra molto più irrispettoso. Ma dimentico che ormai qui il fanatismo ha raggiunto il suo apice e me ne accorgo constatando che nessuno- tolto chi stava vicinissimo alla signora- sembra curarsi di ciò che sta succedendo. E’ tutto normale in testa loro, perché gli indemoniati esistono e fanno parte del loro immaginario quotidiano. E’ questo che mi terrorizzò davvero, avevo paura come un agnellino a Pasqua. Ma la logica intervenne prima che prendessi a pugni qualcuno per la disperazione.

Procedo con i seguenti punti:

(1 Se non vi fossero stati questi “indemoniati”, l’apparizione non sarebbe degna di essere chiamata tale.

Sì cari lettori, avete capito bene. La vera apparizione sta appunto nella comparsa di queste persone “impossessate”, altrimenti come farebbe la veggente a giustificare l’assenza vera e propria della madonna? Ecco la madonna si manifesta proprio attraverso la rivelazione del presunto dolore di questa gente, è questo passaggio che fa dire ai fedeli “la madonna è indubbiamente apparsa, altrimenti perché quelle persone si son sentite male proprio durante la funzione?” Ovviamente il cristiano nell’affermare ciò dimentica che ha involontariamente conferito alla veggente i poteri di Gesù Cristo: quindi non solo va contro la Chiesa ufficiale, ma anche contro le sacre scritture. Diventa un pagano a tutti gli effetti, quasi un infedele. Ma come dissi precedentemente, tutto ciò fa comodo al clero ufficiale…o perlomeno non reca danno.

(2 Teatro o ospedale psichiatrico?

Nulla conferma che quegli indemoniati fossero bravissimi attori ingaggiati per mantenere credibile tutta la scena. Tuttavia nemmeno nulla garantisce che quelli fossero semplici pellegrini in trance mistica. Il cervello dopotutto è un organo estremamente potente che ancora oggi non conosciamo del tutto. Possiamo forse negare che una persona possa convincersi fermamente di avere il diavolo dentro? Già solo l’accettare la sua esistenza- magari perché vittime di un’educazione cristiana- non potrebbe suscitare nel fedele un timore incontrollato verso l’entità che chiamiamo Satana? Io francamente credo più a questa versione, anche perchè credo che in quanto esseri umani siamo più vittime delle nostre convinzioni che delle nostre azioni. Sono quelle che scandiscono il ritmo, le scelte e le relazioni della nostra esistenza.

 

(3 Perché gli indemoniati appaiono proprio lì?

Vi è mai capitato di vedere in giro una persona senza nessuna patologia fisica dimenarsi a terra piangendo o ridendo diabolicamente? Chissà perché gli esorcisti hanno sempre bisogno di luoghi specifici e persone specifiche per compiere le loro “magie”. Forse perché è solo davanti a dei luoghi “sacri” che il povero fedele si convince di avere dentro qualcosa di maligno.

 

Bene ancora una volta mi son dilungato troppo, spero di non avervi annoiato. Mi avvio subito a concludere questo mio viaggio nella suggestione collettiva di Medjugorje, un luogo che altro non è che un villaggio turistico a tema dove il turista fedele ha la sua serie di attività da compiere durante la giornata. L’apparizione là, l’adorazione lì, la visita alle case dei veggenti, la scalata etc.   Mancano praticamente solo l’aquagym e la cromoterapia. Insomma avviene ciò che in psicologia si chiama “collusione”, un tipo di legame disfunzionale in questo caso tra fedele e fedele, dove si preferisce aderire tutti ad uno stesso modello di valori piuttosto che provare ad esaminarne i punti bui. Per dirla in parole povere, una specie di gigante compromesso, un autoconvincersi, un’alleanza inconscia portata avanti a forza con l’unico scopo di dimenticare e superare insieme le varie problematiche personali. Nella loro testa solo la preghiera può cancellare i divorzi, decessi, tradimenti, fallimenti e sventure varie che li hanno condotti fin qui a cercare la purificazione da tutti i mali. Questo però non è affrontare il problema, ma deviarlo, diluire la medicina aspra in una soluzione più dolciastra, che li faccia sentire meno soli nella valle di lacrime che stanno percorrendo.  E la cosa più triste è che per molti questo è spesso il primo viaggio all’estero della loro vita..

Forse è stato proprio il non affacciarsi mai ad altre realtà a far smarrire queste persone. E per altre realtà qui non si intende un altro stato o un altro continente, bensì ALTRE PERSONE.

Si perché il viaggio non è altro che il constatare e il rispettare l’esistenza di persone con dei valori totalmente differenti dai nostri. E scherzi a parte, io ho rispettato tutte le attività e routine cristiane di questo mio viaggio, quasi come se fossi un credente. Tuttavia non farsi delle domande dopo eventi come l’esorcismo pubblico, equivale ad insultare la propria intelligenza.

Per chi fosse interessato al video, mi contatti in privato con il messenger della pagina

non vorrei rischiare segnalazioni pubblicandolo

 

Un ateo a Medjugorje- pt.2: Benvenuti a Dioland

Il villaggio turistico di Cristo esiste. Ma gli animatori sono i preti.

(in foto: simpatiche magliette nella galleria commerciale antistante la chiesa di San Giacomo, Medjugorje)

Il secondo giorno

Bottiglie vuote, sacchetti di plastica, lattine di birra e briciole furono tutto ciò che rimase al posto delle persone all’arrivo a Dubrovnik. Probabilmente Attila re degli Unni lasciò meno scompiglio durante i suoi saccheggi.. infatti non era meridionale. Con solo qualche ora di sonno alle spalle, ci apprestammo a raggiungere la nostra auto nel reparto stiva. Ecco, in effetti non vi ho detto una cosa molto importante: abbiam preferito imbarcarci con un nostro mezzo piuttosto che stiparci in un bus parrocchiale. Tuttavia abbiamo deciso di seguirne uno per poterne condividere gli itinerari religiosi una volta a Medjugorje. Potete immaginare il perché: chi se li faceva quasi 200 km di rosario? Dopo 2 ore avremmo iniziato a farfugliare parole senza senso come Cusano. E a proposito di politica arianese, lì al porto in Croazia sembravano soffrire di un annoso problema a noi molto familiare: il traffico. Ci son volute ben 2 ore per uscire da quel dannato porto, col la tortura ben peggiore di non poter nemmeno criticare la gente che vedi come ad Ariano; ora non capisco il croato, ma son sicuro che da qualche parte su Facebook c’è un gruppo di locali che ogni giorno, parallelamente a noi arianesi, si lamenta del traffico al porto. E magari discutono di costruire una bretella in mare. Il buonumore per fortuna si ripresenta non appena usciti dagli spazi angusti del porto: uno splendido paesaggio di case incastonate su colline verdi, quasi a strapiombo sul mare azzurro pieno di scafi colorati. In strada nemmeno una cartaccia o plastiche varie, niente buche nell’asfalto o tombini aperti transennati. Audi, BMW e Mercedes di nuova generazione sono le auto che circolano, ma nessuno face lu cafunciello accelerando o sgommando a caso. Insomma bastano pochi minuti per renderci conto ca quiri arretrati simo nui. Uno potrebbe dire “eh vabbè ma quella è Dubrovnik, è na città da tempo abituata al turismo, è normale sia così”. Aggio capito ma a Napoli e Bari, tanto per fare 2 esempi, un’atmosfera così te la sogni. Può essere sempre colpa dei politici? O forse siamo noi che necessitiamo di un esame di coscienza?  O di na botta n’capo? Dopo queste filippiche al popolo italiano, ci lasciamo indietro Dubrovnik proseguendo verso nord lungo la costa croata, che man mano diventa sempre più frastagliata, boscosa e selvaggia. Uno spettacolo naturale davvero unico, forse riproducibile solo nei fiordi norvegesi. Da irpino direi che pareva lu scalo di Savignano cu lu mare mmiezzo, solo che al posto di mobilifici e panifici c’erano diverse strutture ricettive sparpagliate qua e là. E a proposito di natura selvaggia, se guardavi bene lungo la strada evono sulo sparachelle, tra l’altro cu li spalici già tagliati: chissà qua come li cucinano, o se ne parlano in tempo di elezioni. Sarebbe stato divertente però raccontare di aver fatto spalici all’estero! Avrebbero messo il tuo busto in villa insieme a quello di Parzanese. Scherzi a parte, siamo finalmente in Bosnia dopo ben 2 ore passate alle varie dogane lungo il percorso. Tra l’altro è quasi l’una e vogliamo mangiare, perché si sa che lu sacco vacante non si mantene mbalato. Ci dirigiamo così verso un paesino a pochi chilometri da Medjugorje, dove un albergo a 4 stelle ospiterà il nostro soggiorno a pensione completa. Non è bastato molto per accorgerci che le 4 stelle in questo albergo stavano solo sull’insegna; camere belle per carità, ma servizio e cibo zero. Quando al ristorante arrivavi con 5 minuti di ritardo, il capo cameriere cominciava a incazzarsi come la scrofa quanno ci tucchi li figli. Aveva la faccia di chi aveva combattuto nel conflitto dei Balcani e secondo me non avrebbe avuto problemi a farne scoppiare uno nuovo. Il cibo poi..che ne parliamo a fare? Pasta rigorosamente scotta, verdure rigorosamente crude. Perché non il contrario? Ho pensato che la cucina dovesse rientrare nel percorso di penitenza del nostro pellegrinaggio, e sì, così avrebbe avuto senso. Intanto agli altri tavoli passava il prete a ritirare le quote individuali dai fedeli: ah se solo aveste visto la sua faccia mentre accuglieva li soldi! Noi dovevamo ancora assistere all’apparizione della Madonna, ma lui pareva l’avesse vista lì al ristorante. Dopo na bella abbuffata di pane (unica cosa mangiabile), finalmente siamo pronti per Medjugorje, che ci appare come una vera e propria cattedrale nel deserto (mo ci vole). Sperduta in mezzo alle campagne tra qualche concessionario di auto tedesche e qualche capannone industriale, la città si sviluppa lungo una serie di rotonde tutte sfocianti nell’edificio principale del paese, la chiesa di San Giacomo. 2 scuole pubbliche, qualche ufficio postale e non ricordo di aver visto banche. In compenso, una miriade di strutture ricettive, bar, ristoranti e negozi di souvenir tutti appena fuori dal perimetro del cortile “sacro”. Gesù nel Vangelo scacciò i mercanti davanti al tempio; qui invece vi è anche una piccola galleria commerciale prima della chiesa, e nessuno ti fa lo scontrino .Chi si è arricchito grazie a questo turismo? Non il comune cittadino a quanto pare, anzi sembra che molte catene alberghiere appartengano anche ai cosiddetti veggenti. (vi lascio un link di approfondimento qui:   ) Al nostro arrivo stava per cominciare il “Mladifest”, il festival dei giovani che si tiene qui ogni anno attirando gente da tutto il mondo. Il festival ha una propria sigla e un proprio staff, insomma siamo quasi in un villaggio turistico. Un tripudio di bandiere da ogni dove, un clima di festa quasi da pre-partita, in uno stadio dove però si va a tifare un gruppo di preti che fanno Messa. Tra questi vi era nientedimeno che il vicario del Papa in persona, mons. Angelo De Donatis, incaricato di dare il benvenuto a tutti i giovani e celebrare la Messa all’aperto: ciò perché è presente davvero tantissima gente, tra anziani, giovani e disabili (e belle femmene, donne slave viat a chi l’ave) che ascoltano la funzione tramite radioline (al modico prezzo che va dai 7 ai 15 euro l’una) che traduce la parola di Dio in tutte le lingue del mondo. Tuttavia alla parola di Dio, cioè la lettura dei testi sacri, viene dedicata circa una decina di minuti: il resto sono ore e ore di Omelia in cui la saggezza popolare viene spacciata per dottrina cristiana. “Vivere una vita di degenerazione morale conduce alla perdizione”, “Andare contro la famiglia porta alla rovina”, “i piaceri personali causano divisione” sono tutti concetti che possiamo apprendere senza il supporto della religione, non trovate? Sono concetti comuni a tutte le culture del mondo, anche quelle non cristiane. C’è bisogno di aver paura delle “fiamme dell’Inferno” per rispettare questi princìpi? Se così fosse, stessimo nguaiati oltre ad essere tremendamente tristi. E tristi son quelli che si confessano nelle “piazzette delle confessioni” qui attorno alla chiesa, uno spazio dove decine e decine di preti ascoltano le confidenze di migliaia di fedeli. Mi terrorizza pensare che i segreti di mezzo mondo siano stati riferiti ad una decina di sconosciuti. Che cosa se ne faranno? Non sono professionisti come gli psicologi, sono solo uomini a cui qualche disperato ha dato l’autorità divina qualche migliaio di anni fa. A questo punto meglio sfogarsi con il barbiere di paese, almeno lui ti conosce. Perché il cristiano medio non si fa queste domande? E a proposito di quesiti misteriosi, perché a questa Messa ufficiale non ci sono i veggenti?! Si, avete capito bene. Alla Messa presieduta dalla seconda massima carica del Vaticano non ci sono coloro che rappresentano la maggiore attrattiva turistica del posto, i veggenti. A questo mio dubbio molti cristiani rispondono: “Il Papa non ha ancora riconosciuto le apparizioni mariane di Medjugorje”. Embè certo, in caso contrario sarebbe come annunciare che la terra è piatta. Senza contare che smentirle pubblicamente significherebbe rinunciare ad un bel giro d’affari. Perciò meglio rimanere nel mezzo, tanto il cristiano medio non si degna nemmeno di farsi due domande. Beato lui. Ho appena iniziato la mia esperienza qui a Medjugorje e già è venuta fuori un’evidente spaccatura tra chiesa ufficiale e chiesa “pagana” (quella dei veggenti); e il bello doveva ancora venire: l’indomani alle 8:30 ci sarebbe stata la tanto attesa apparizione per opera della veggente più famosa, Mirjana Soldo. Alla prossima puntata.

Un ateo a Medjugorje- pt.1: l’esodo

Parlo di Dio, Gesù e la Madonna senza averne l’autorità. Come i preti del resto.

(in foto: un curioso banchetto di una libreria a Medjugorje)

Il primo giorno

Se vi dicessi che sto viaggiando su una nave che nel cuore della notte rimbomba dei suoni di una discoteca, probabilmente direste che sono in crociera. Tuttavia se foste qui con me, cambiereste idea non appena vedreste ballarci gente sulla 50ina, manco fosse fatta di pastiglie di ecstasy a forma di ostia, con magliette uguali tutte verdi con su scritto “Medjugorje” a caratteri cubitali. Mariti e mogli panzoni, devastati di smagliature da oltre 30 anni di convivenza, imbarcati come pecorelle smarrite dal prete di turno che, nei panni di agente di viaggio, farà il turista a spese loro. Devo fare autocritica però, anche io ho scroccato il viaggio. Ma del resto se lo fa il prete che è un predicatore cristiano, perché non posso farlo io che son un predicatore ateo? L’unica differenza tra me e un chierico è che quest’ultimo percula la gente in nome di un Dio che fa finta di rappresentare; io invece per sfizio personale. Dov’è la differenza? Quello che al catechismo non vi hanno detto sulla parabola del buon pastore è che quest’ultimo riunisce pecore solo per lucrarci su. Un po’ come i comitati feste di li cuntrade. Tornando ai parrocchiani, di altro non si tratta che di una comitiva dalla provincia di Bari, il quale dialetto, soave come il morso ad un caco verde, si diffonderà presto sulla nave come lo scorbuto che infettò i marinai di Cristoforo Colombo. Del resto Il paragone con il navigatore genovese mi salta subito in mente: egli certo non si imbarcò come me da Bari per raggiungere Dubrovnik e poi Medjugorje, ma entrambi siam partiti alla scoperta di un posto decantato per le sue ricchezze ed i suoi prodigi. Nelle Indie ai tempi di Colombo si campava grazie a ricchi commerci; a Medjugorje del 2019..pure. I nativi americani furono ammaestrati come scimmiette grazie alla religione cristiana; I turisti a Medjugorje..pure. Le Americhe delusero le aspettative di Colombo e di chi lo finanziò; Medjugorje invece quali impressioni mi darà?  Non posso saperlo senza averla vista, ma senza dubbio questo fan club di Dio che si trova sul traghetto non rappresenta un buon inizio. Avendo scelto di navigare usufruendo del ponte e non delle cuccette, ci ritroviamo a condividere lo spazio della zona bar con questi anelli mancanti tra il piteco e l’homo habilis: essi mostrano subito tutta la loro carità cristiana allungando le zampe in ogni spazio raggiungibile e marcando il loro territorio con zaini e teli mare stesi a terra. Beh ci è andata bene: potevano farlo anche con le urine. Noi, un gruppo di 5 scurnusi irpini, ci accampiamo su delle poltrone in un angolo, consci che sarà una nottata lunga e scomoda. Intanto segnalo la totale assenza di rosari, preghiere di gruppo o qualsiasi altro gesto possa considerarsi religioso. Tuttavia, con mio sommo dispiacere/orrore, sento parlare ancora di questi prodigi divini che accadrebbero in quel di Medjugorje: apparizioni della Madonna in orari stabiliti (sisi è tutto vero, vi spiegherò più in là), il sole che cambia dimensione e colore (o “sfarsfalla” come dicono loro) durante la funzione della veggente Mirjana, esorcismi pubblici e infine acqua che vien fuori dal ginocchio di una certa statua di Cristo, che bagna ed asciuga miracolosamente gli indumenti ad “intermittenza”.  Mettiamo il caso che questi prodigi siano effettivamente veri: se così fosse, cosa diavolo centrerebbe questa roba con Dio (scusate il gioco di parole)? Volendo tener fede a quel bellissimo fumetto senza disegni chiamato “Bibbia”, in quale versetto specifico si parlerebbe di un’acqua che asciuga all’istante? Cos’è, la pubblicità del rotolone asciugatutto Regina? Oppure dove sta scritto che un essere umano qualsiasi- a Medjugorje definito come veggente- possa avere la capacità di far apparire la Madonna? Se è per questo poi il ruolo divino della Madonna non era stato nemmeno deciso fino al concilio di Efeso del 431 d.C. ma ehi, non ditelo ai cristianucci che il loro credo è stato deciso a tavolino in numerosi concili ecumenici. E per quanto riguarda il Sole invece? Non mi ricordavo che nella Genesi Dio gli avesse messo una lampadina dentro. Insomma chi si attiene alle Sacre Scritture ha già capito che siamo di fronte ad una farsa di dimensioni colossali. Farsa che però viene accettata con tranquillità dal cristiano medio a Medjugorje, dato che la sua è prima una vacanza che un pellegrinaggio; e in vacanza non si fanno domande, il cervello lo si sposta in modalità risparmio energetico. Ma basta filosofeggiare; torniamo a noi sulla nave. Arrivate le 8 di sera lo stomaco comincia a brontolare, ma un sorriso si stampa sulle nostre facce in attesa di ciò che sta per accadere: è l’ora della mbosta! Panini cotto, citruli e pummarore di l’uorto , rosetta cu pipilli verdi arrustuti e chini d’uoglio e l’Irpinia è di nuovo con noi. Tuttavia il pezzo forte vien fuori qualche minuto dopo, quando uno di noi tira fuori na busta di nucelle. Mancavano solo na birra, nu tavulone e il rumore del motorino elettrico della bancarella per sentirci come a la festa a Santa Barbara. Perché non ea festa senza nucelle. Intanto dai nostri rivali pugliesi arrivano smanie competitive: dai loro bivacchi stile Pasquetta a Marina di Lesina spuntano fuori melanzane sott’olio, pomodori secchi e -dulcis in fundo- li pircoche nda lu vino. Quest’ultime sanciscono la loro vittoria a tavolino, c’è poco da dire. Quella sconfitta però non placò la mia eccitazione. Non vedevo l’ora di analizzare i prodigi di Medjugorje, tra fanatismi religiosi ed apparizioni programmate. Ecco a proposito, non vi ho detto che già prima di partire mi è stato inoltrato su Whatsapp un messaggio proveniente da un gruppo di parrocchiani: esso annunciava che l’apparizione sarebbe avvenuta di lì a due giorni, alle 8:30 precise, come del resto accade ogni 2 del mese. Davvero eh, la veggente Mirjana la fa apparire ogni 2 del mese, come una pensione. Sto pensando a come reagirà la linea Maginot del mio scetticismo quando sarà attaccata dai panzer del fanatismo collettivo. Ma prima c’è l’Adriatico da passare e sarà una lunghissima notte dato che i baresi qui vicino hanno cominciato le olimpiadi di russamento notturno. Magari potessi imitarli..purtroppo però non mi trovo in una Chiesa, durante l’Omelia.