Un ateo a Medjugorje- pt. finale: niente madonna ma ho filmato un esorcismo.

Niente ambulanza, ci pensa Dio!

 

Ben ritrovati nell’ultimo episodio della mia avventura a Medjugorje. Si lo so, in quest’ultimo mese sono caduto in un vortice infinito di picundria cronica e non vi ho deliziato con il finale. Ma che volete…ho avuto da fare. Approfittando del mio stato di ebbrezza post Folk, un paio di amici mi hanno implorato di riportare in forma scritta tutti i deliri che stavo declamando tra la folla. Hanno detto che era per fare un gioco…e poi invece l’hanno esposto in consiglio comunale! Che figura…mi scuso ancora.  Scherzi a parte, torniamo al nostro viaggio. Dove vi avevo lasciati? Ah si, vi stavo raccontando dell’evidente distanza tra chiesa ufficiale e chiesa pagana ( dato che durante la messa ufficiale dei veggenti non ve ne fu ombra) e dell’imminente apparizione a cui avrei partecipato l’indomani. Quella mattina, o meglio quella notte, ci svegliammo alle 3 e mezzo con l’obiettivo di raggiungere il colle Podbro, il luogo dove la veggente accoglie “il messaggio della madonna” ogni 2 del mese alle 8:30 del mattino. Perché ci siam svegliati così presto? Forse non ci crederete, ma quell’impervio colle costellato da pietre aguzze inizia ad affollarsi già dalle 2 del mattino. Manco avessera ii a coglie aulive. Proprio come prima di un megaconcerto, ognuno bivacca in un posto quanto più vicino possibile al palco dove si esibirà l’artista. Zaini, teli mare e sacchi a pelo è tutto ciò che vien usato per occupare ogni piccolo angolo: c’è chi addirittura si mette a dormire “comodamente” su quegli spuntoni di pietra in pendenza, al buio tra l’altro e col rischio di farsi calpestare. Ma cosa sarà mai, per il cantant….ehm scusate il veggente che ti piace si fa questo ed altro. Noi sottovalutiamo la questione e ci dedichiamo al cammino per raggiungere la vetta, un cammino impegnativo viste le pietre e la quasi totale assenza di illuminazione. Ma suvvia questo luogo è sacro, Dio ci proteggerà no? Si si certo, infatti questo luogo è chiamato anche “la collina delle sparizioni”; non dai fedeli ovviamente, ma dalla stampa. Pare infatti che molta gente qui sopra si sia persa o peggio abbia perso la vita. Vi riporto il link di un blog che può sembrare non affidabile, ma riporta casi documentati da fonti giornalistiche attendibili: ( https://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/la-collina-delle-sparizioni.html ). Qui invece si parla addirittura di rapimenti di presunti satanisti: ( https://www.vanityfair.it/news/storie/15/10/27/le-sparizioni-di-medjugorje). Fatto sta che ad oggi il numero totale delle sparizioni non è ancora chiaro.  Ma non lasciamo che il dubbio contamini la nostra mente facendoci ragionare (direbbe il prete) e torniamo al nostro cammino. Una volta raggiunta la croce sulla sommità della collina, intervallata da stazioni tipo via Crucis, ci capita di incontrare vari gruppi di preghiera “incastonati” tra le rocce. Il prete che li accompagna celebra una specie di messa senza eucaristia radunando tutti intorno a sé, rievocando in me quei disegni di scarsa qualità sulle copertine dei libri del catechismo, raffiguranti un Gesù in mezzo ai bambini. Signore scanzena, che educazione esemplare che ho avuto. C’è chi addirittura cammina a piedi nudi sulle pietre appuntite per redimersi, o forse per apparire più puro possibile agli occhi del loro Dio e magari guadagnarsi un posto nell’Eden; chissà… forse pensano sia una specie di telepass per il paradiso. “Accettare il dolore per apprezzare la vita è come ingoiare un tizzone per apprezzare la pizza” diceva Caparezza…quindi che mangino carbone se proprio gli va. Ah e sempre a proposito del camminare scalzi è legato uno dei “prodigi” di cui vi parlavo la scorsa puntata: molta gente infatti millanta di non aver riportato nessuna ferita ai piedi passeggiando su quell’irto colle, e ciò secondo loro sarebbe un chiaro segnale divino. “Non mi son fatto niente su quelle pietre spinose, com’è possibile? Di sicuro c’è qualcosa lassù”. Ah si? Beh proviamo a rispondere con la logica:

(1 quante volte ti è mai capitato di camminare scalzo in mezzo alle pietre, in modo da poter affermare “camminando scalzi in un luogo non sacro, ci si ferisce sempre”? Probabilmente solo al mare, in particolare sulla spiaggia rocciosa di Mattinata considerando la “gigantesca” esperienza di vita di queste persone. Quindi direi non più di 10 volte all’anno, e ciò già riduce drasticamente la probabilità di ferirsi (là più che altro a mezzogiorno sulle pietre ti ci scotti, in quel caso vedi davvero la madonna).

(2 qual era la tua andatura e quale il tuo grado di attenzione? Certo se correvi senza nemmeno vedere dove mettevi i piedi, potevi ferirti…ma su quel colle nessuno si mette a fare jogging scalzo (chissà perché).

(3 quanta gente vive praticamente senza usare le scarpe? Certo, molte persone al mondo non possono permettersele ma ciò non nega l’esistenza di molte altre che volontariamente non ne fanno uso. E nemmeno si feriscono senza.

E potrei continuare all’infinito perché di esempi logici ce ne sono di infiniti, tuttavia ho una storia da portare a termine. Ricordate solo che per battere un cristiano in un qualsivoglia dibattito, non avete bisogno della scienza bensì della semplice logica. Anche un bambino possiede le qualità per sbugiardare un cristiano, tant’è che già da piccoli, cioè prima che le essenziali domande sul senso della vita invadano violentemente il nostro Io, ci mandano preventivamente al catechismo per vomitarci bugie su bugie, finchè esse non diventano verità di cui aver timore.  Sappiamo a memoria preghiere e comandamenti, non di certo la nostra costituzione.

E su questo si basa l’educazione dei bambini italiani, soprattutto nel meridione.

Ma ora torniamo a Medjugorje. Scendere da quel colle così affollato non fu facile: dovevi stare attento a non calpestare persone accampate e, man mano che ci avvicinavamo al luogo della presunta apparizione, i bivacchi aumentavano sempre di più, come i disoccupati nei centri scommesse. Il massimo che riesco a conquistare a circa 20 metri dalle transenne che costeggiavano “l’altare sacro” della veggente è un posto in piedi. Il problema è che sono ancora le 6:30 e mi tocca aspettare 2 ore, tuttavia riesco a farle passare in fretta osservando tutto ciò che stava accadendo intorno a me. Vari gruppi di preghiera da vari angoli del mondo, compreso i baresi di cui vi ho raccontato nell’episodio 1, intonano canti e preghiere alla madonna quasi rivaleggiando uno contro l’altro stile ultras allo stadio. L’obiettivo è farsi sentire quanto più possibile, non ponendo veramente attenzione alle divinità che si invocano. Un’altra scena triste va in atto all’arrivo della veggente verso le 8: molti gruppi zittiscono con fare maleducato chi stava ancora recitando il rosario…a quanto pare questa veggente Mirjana è più importante della madonna stessa. Beh pare proprio di sì, tant’è che la calca comincia a farsi sempre più burbera e spregiudicata tra pestate di piedi e spallate involontarie. Pareva di sta mmiezz a lu Folk con l’unica differenza che a spingerti non erano li buffuncielli ma li monache. La bionda Mirjana procedette nel percorso transennato accompagnata da una masnada di preti barbuti tra i quali però mancava il vicario ufficiale del Papa, Angelo de Donatis. Ciò non mi ha sorpreso, vi ho già raccontato che i veggenti a loro volta non si erano presentati alla messa ufficiale in Chiesa. E mi stupisco ancora una volta però su come questo non instilli nessun dubbio nei fedeli lì presenti. Certo se mi metto nei loro panni li capisco…stanno per vedere la famosissima apparizione! Spogliatomi del loro entusiasmo scopro con estrema delusione che l’apparizione non si vede ma “si sente”. Sì perché arrivate le 8:30, succede che cala il silenzio tombale su tutta la folla e la veggente Mirjana legge “un messaggio della madonna” pieno delle solite predicucce cristiane che non ricordo nemmeno. Per chi si ricorda del prodigio del“sole sfarsfallante” che accennavo la scorsa volta, beh non accade proprio nulla al sole…sarà forse perchè non ho preso le droghe giuste. Attenzione però, qualcosa succede. E per alcuni può essere inquietante: una volta sceso quel silenzio spettrale di cui sopra, 4-5 persone cominciano a ridere o piangere nervosamente come dei pazzi. Sbraitano, urlano e si gettano a terra in uno stato di trance improvviso. All’inizio io non riuscivo a vederne nemmeno uno (contate che lassù eravamo almeno in 5000) e mi alzavo in punta di piedi per scorgerne perlomeno le sagome. Intanto notavo che la maggioranza delle persone aveva gli occhi chiusi e la testa china, intenta a rispettare- mi sembra proprio il caso di dirlo- la performance teatrale della santona bosniaca, sempre per restare in tema di spettacolo ed intrattenimento. Quand’ecco che la vedo, una signora di mezza età accasciata a terra con attorno dei tizi che le mantenevano la testa mentre ella tossiva e urlava dimenandosi. La scena non mi rabbrividì, anzi mi stampò un sorriso a 32 denti in faccia mentre prendevo il cellulare per immortalare quel momento unico. Riesco a riprendere 14 secondi prima che un giovane mi fermi dando dei colpetti sul telefono: mi dice “that’s not respectful (non è rispettoso)”. Si certo, chissenefrega. Ci sono dei preti lì che addirittura stendono le mani urlando “vade retro, demonio” stile esorcismo (potete vedere uno di essi in primo piano); ciò mi sembra molto più irrispettoso. Ma dimentico che ormai qui il fanatismo ha raggiunto il suo apice e me ne accorgo constatando che nessuno- tolto chi stava vicinissimo alla signora- sembra curarsi di ciò che sta succedendo. E’ tutto normale in testa loro, perché gli indemoniati esistono e fanno parte del loro immaginario quotidiano. E’ questo che mi terrorizzò davvero, avevo paura come un agnellino a Pasqua. Ma la logica intervenne prima che prendessi a pugni qualcuno per la disperazione.

Procedo con i seguenti punti:

(1 Se non vi fossero stati questi “indemoniati”, l’apparizione non sarebbe degna di essere chiamata tale.

Sì cari lettori, avete capito bene. La vera apparizione sta appunto nella comparsa di queste persone “impossessate”, altrimenti come farebbe la veggente a giustificare l’assenza vera e propria della madonna? Ecco la madonna si manifesta proprio attraverso la rivelazione del presunto dolore di questa gente, è questo passaggio che fa dire ai fedeli “la madonna è indubbiamente apparsa, altrimenti perché quelle persone si son sentite male proprio durante la funzione?” Ovviamente il cristiano nell’affermare ciò dimentica che ha involontariamente conferito alla veggente i poteri di Gesù Cristo: quindi non solo va contro la Chiesa ufficiale, ma anche contro le sacre scritture. Diventa un pagano a tutti gli effetti, quasi un infedele. Ma come dissi precedentemente, tutto ciò fa comodo al clero ufficiale…o perlomeno non reca danno.

(2 Teatro o ospedale psichiatrico?

Nulla conferma che quegli indemoniati fossero bravissimi attori ingaggiati per mantenere credibile tutta la scena. Tuttavia nemmeno nulla garantisce che quelli fossero semplici pellegrini in trance mistica. Il cervello dopotutto è un organo estremamente potente che ancora oggi non conosciamo del tutto. Possiamo forse negare che una persona possa convincersi fermamente di avere il diavolo dentro? Già solo l’accettare la sua esistenza- magari perché vittime di un’educazione cristiana- non potrebbe suscitare nel fedele un timore incontrollato verso l’entità che chiamiamo Satana? Io francamente credo più a questa versione, anche perchè credo che in quanto esseri umani siamo più vittime delle nostre convinzioni che delle nostre azioni. Sono quelle che scandiscono il ritmo, le scelte e le relazioni della nostra esistenza.

 

(3 Perché gli indemoniati appaiono proprio lì?

Vi è mai capitato di vedere in giro una persona senza nessuna patologia fisica dimenarsi a terra piangendo o ridendo diabolicamente? Chissà perché gli esorcisti hanno sempre bisogno di luoghi specifici e persone specifiche per compiere le loro “magie”. Forse perché è solo davanti a dei luoghi “sacri” che il povero fedele si convince di avere dentro qualcosa di maligno.

 

Bene ancora una volta mi son dilungato troppo, spero di non avervi annoiato. Mi avvio subito a concludere questo mio viaggio nella suggestione collettiva di Medjugorje, un luogo che altro non è che un villaggio turistico a tema dove il turista fedele ha la sua serie di attività da compiere durante la giornata. L’apparizione là, l’adorazione lì, la visita alle case dei veggenti, la scalata etc.   Mancano praticamente solo l’aquagym e la cromoterapia. Insomma avviene ciò che in psicologia si chiama “collusione”, un tipo di legame disfunzionale in questo caso tra fedele e fedele, dove si preferisce aderire tutti ad uno stesso modello di valori piuttosto che provare ad esaminarne i punti bui. Per dirla in parole povere, una specie di gigante compromesso, un autoconvincersi, un’alleanza inconscia portata avanti a forza con l’unico scopo di dimenticare e superare insieme le varie problematiche personali. Nella loro testa solo la preghiera può cancellare i divorzi, decessi, tradimenti, fallimenti e sventure varie che li hanno condotti fin qui a cercare la purificazione da tutti i mali. Questo però non è affrontare il problema, ma deviarlo, diluire la medicina aspra in una soluzione più dolciastra, che li faccia sentire meno soli nella valle di lacrime che stanno percorrendo.  E la cosa più triste è che per molti questo è spesso il primo viaggio all’estero della loro vita..

Forse è stato proprio il non affacciarsi mai ad altre realtà a far smarrire queste persone. E per altre realtà qui non si intende un altro stato o un altro continente, bensì ALTRE PERSONE.

Si perché il viaggio non è altro che il constatare e il rispettare l’esistenza di persone con dei valori totalmente differenti dai nostri. E scherzi a parte, io ho rispettato tutte le attività e routine cristiane di questo mio viaggio, quasi come se fossi un credente. Tuttavia non farsi delle domande dopo eventi come l’esorcismo pubblico, equivale ad insultare la propria intelligenza.

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